Da un’idea che parte da una collaborazione tra ARI – Associazione Rurale Italiana e alcune associazioni locali, la Casa delle Sementi di Monastero è un progetto che nasce dal basso, da quella base cioè, costituita da contadinǝ, da amatorǝ e da chiunque abbia a cuore le tematiche sulla biodiversità naturale ed agricola e della sovranità alimentare. Poter esercitare l’antica sapienza della selezione delle sementi, del loro libero scambio e della conservazione dei genotipi locali è una delle priorità di questa casa delle sementi. Inoltre l’esercizio divulgativo e la formazione sui temi della biodiversità, della sovranità alimentare, del consumo critico e consapevole, dell’educazione alimentare consentono a tale struttura di rappresentare un punto di resilienza e riferimento per l’agricoltura di contadina e per la salvaguardia degli eco e agro sistemi del territorio.
La Casa delle Sementi vuole promuovere modalità di apprendimento diversificate basate sul dialogo, la discussione e la convivialità: creare un ambiente in cui tutti i partecipanti possano, attraverso la condivisione delle proprie conoscenze ed esperienze, costruire un cammino comune a servizio dei bisogni reali della comunità della Casa delle Sementi.
Tra le iniziative collettive e pubbliche che abbiamo attivato ci sono le giornate di Scambio semi, Giornate della semina, della mietitura e della trebbiatura, degli appuntamenti rituali per avvicinare gradualmente la comunità, coinvolgendo abitanti e agricoltorǝ locali, artistǝ, attivistǝ e ricercatorǝ. Durante l’ultimo evento “Un sacco si Semi” a Marzo 2024 abbiamo lanciato un progetto sulla filiera del pane che prenderà piede nel prossimo autunno con la semina del miscuglio evolutivo di Aleppo, sviluppato da Savalatore Ceccarelli esperto di genetica agraria, implementandolo con varietà di grani locali. L’idea nasce dal confronto con alcuni agricoltori convenzionali e mugnai del terrritorio, sulla problematica legata alla scarsa panificabilità della farina del frumento prodotto nelle nostre zone, che è dovuto principalmente al fatto che i consorzi agrari e i sindacati spingono per la semina di varietà biscottiere, molto richieste dall’industria in provincia, che però sui mercati alternativi (i piccoli molini che producono farina da vendere nei negozi o su mercati/fiere) non hanno sbocco per il basso indice di forza della farina.
La Casa delle Sementi è un’esperienza collettiva che sorge a Monastero Bormida, in provincia di Alessandria. Il gruppo che ha intrapreso questa iniziativa è composto da contadine, contadini e abitanti della Valle Bormida e si rivolge a tutte le persone che vogliono condividere un percorso di mutualismo atto al contrasto della perdita progressiva di varietà agricola causata da modelli agroindustriali e monocolturali. La casa delle sementi richiama esperienze diffuse nelle comunità rurali di ogni continente, come strumento di conservazione e diffusione delle sementi contadine, locali, tradizionali. Parliamo di sementi contadine per indicare che esse sono state tramandate da contadinǝ a contadinǝ, per sottolineare il legame delle comunità contadine come comunità di pratiche intorno alle sementi costituite da varietà eterogenee prodotte da metodi di selezione e rinnovo naturale. Esse sono parte di pratiche necessarie alla sopravvivenza e allo sviluppo delle comunità rurali.
In questi anni abbiamo promosso attività esperienziali dove, a partire da una contestualizzazione più teorica, si è arrivatǝ alla sperimentazione sul campo, proprio davanti all’edificio del Mulino, e quindi al coinvolgimento diretto delle persone interessate: nelle pratiche di preservazione di tecniche tradizionali adattate in maniera sostenibile al contemporaneo; nella selezione e sperimentazione delle colture autoctone ormai quasi scomparse anche per via degli imperanti modelli agroindustriali basati sulla standardizzazione delle sementi; nel contatto con la terra e la natura. Attività atte a sensibilizzare la comunità territoriale su un futuro ambientalmente sostenibile (promozione dell’agricoltura biologica e della biodiversità, diritto alla salute e tutela del paesaggio), che sviluppano la capacità di autodeterminazione nel campo della sovranità alimentare e che creano reti mutualistiche informali.
Il progetto della Casa delle Sementi sorge all’interno del Mulino dei Semi, un mulino dismesso e ben conservato che è esempio di archeologia artigianale, lungo le sponde del fiume Bormida. Il mulino esisteva già sicuramente nel 1664, poiché lo si può individuare nel primo catasto della comunità di Monastero, redatto in quell’anno. Le sue forme erano diverse da oggi: corrispondeva grosso modo ai primi due piani dell’edificio odierno, costruiti in pietra e diverso era il suo meccanismo molitorio poiché lavorava a macine mosse da ruota idraulica: un canale, creato da una chiusa sul fiume Bormida, forniva l’acqua necessaria al mulino. Nel 1881, dal proprietario Bartolomeo Monti, vi nacque Augusto Monti, scrittore e celebre professore del Liceo Classico D’Azeglio di Torino che fu strenuo oppositore del regime fascista. Alcune delle sue note pagine sono dedicate proprio alla descrizione del mulino e delle vicende umane e paesane ad esso legate.
Il mulino contiene al suo interno i macchinari, ancora ben conservati, ma inutilizzabili, che diventeranno parte di un percorso museale comunale. Nel frattempo, durante le giornate di scambio semi che abbiamo svolto nel corso di questi anni, abbia organizzato delle visite all’interno del mulino avvalendoci delle informazioni raccolte nella tesi universitaria di Caterina Lucarini sul recupero e la musealizzazione del mulino di Monastero e della preziosa guida di alcuni ex mugnai della zona.